Alejandro Jodorowsky, grande regista contemporaneo, diceva: “Non si recita, bisogna vivere la vita”. Ed è paradossale quanto, su un palco o davanti alla macchina da presa, io mi senta libera di esprimere le emozioni che provo, dare forma e vita ai personaggi che interpreto, piuttosto che farlo nel quotidiano. Io voglio essere (e non fare) un’attrice per avere la possibilità di immedesimarmi sempre in un personaggio diverso, di scoprire vite nuove e sperimentare modi di fare e di essere differenti, senza bisogno di indossare maschere. La recitazione è gioia, energia che crea, intelligenza emotiva che esplode: è la bambina che ero e alla quale, in questo modo, sono in grado di tornare. C’è molta più vita vera nella recitazione, che nella vita stessa.